Alcuni studiosi affermano che Nisroch era considerata una semi-divinità assira, rappresentata con la testa d’aquila o di avvoltoio. La sua effigie è rappresentata molto spesso sulle mura, spesso sembra essere un custode delle porte. Il professor Rawlinson, lo ha definito come “un genio compiacente di un dio” ( Four Great Empires, 2: 263).
La figura alata con la testa d’aquila è un classico tipo assiro di spirito magico protettivo, e un gran numero di tali figure decorava il palazzo. L’albero sacro era estremamente comune nelle sculture magiche del regno di Ashurnasirpal, e probabilmente rappresentava la fertilità della terra che l’essere magico stava proteggendo. Parpola (1993) ha affermato che tale essere aveva un grande significato esoterico nel pensiero religioso mesopotamico.
Il rilievo murale in calcare raffigurante un Genio dalla testa d’aquila indossa un mantello con lunghe nappe pendenti da esso sporge una tunica con frange, e ha due pugnali e una pietra per affilare nella cintura. Il cono nella sua mano destra è descritto nei testi assiri come un purificatore ed era presumibilmente immerso nel liquido del secchiello tenuto nella mano sinistra. Il rilievo, scolpito su gesso, custodiva un ingresso nella sala del trono di Ashurnasirpal II ( 883-859 a.C.) nel suo palazzo di Nimrud (antica Kalhu, capitale assira). La tradizione di proteggere gli ingressi degli edifici usando la magia era molto antica in Mesopotamia. La loro presunta forza magica spaventerebbe i demoni malvagi. Il genio alato raffigurante la figura di un uomo con le ali, può essere considerata la creatura soprannaturale nota come apkallu, semidivinatà inviata dagli Annunaki (esseri divini).
Fabrizio Bartoli
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